Polizze vita: non sono tutte uguali. ATTENZIONE: interviene la Corte di Cassazione.
“Guardi, abbiamo un prodottino assicurativo evoluto che è perfetto per Lei e la sua famiglia…”
“… In un unico strumento avrà una parte di portafoglio a capitale garantito che le darà sicurezza e con l’altra potrà cogliere i premi che Le offriranno i mercati mondiali. Inoltre avrà degli enormi vantaggi fiscali, e poi ancora i capitali investiti saranno impignorabili e insequestrabili secondo quanto stabilito dal Codice Civile! Sarà il veicolo di investimento perfetto per la successione del suo patrimonio verso i suoi cari!”
Espressioni meramente commerciali inerenti le polizze cosiddette Unit Linked, che ultimamente sono tornate di gran moda collocate con tanto calore da parte delle reti bancarie o assicurative. A queste affermazioni solitamente i sottoscrittori non fanno corrispondere un minimo di approfondimento in merito alla veridicità delle stesse. Salvo poi scoprire che la realtà può essere assai diversa.
Infatti si tratta comunque di strumenti solo formalmente assicurativi (ramo III) che nulla hanno da spartire con quelli a prevalente carattere previdenziale. Il motivo è che si tratta di veicoli di investimento tipicamente finanziario nei quali di fatto nulla è garantito in quanto il risultato è legato (linked) al valore (unit) delle quote di uno o più fondi comuni o altri veicoli.
Recentemente c’è stata una nuova pronuncia della Suprema Corte di Cassazione che, ha portato nuova materia per considerare con la massima attenzione questi contratti, così facilmente proposti alla vendita.
Anche i prodotti assicurativi (Ramo I) che invece garantiscono specificatamente almeno la restituzione del capitale versato più (una parte) dei rendimenti maturati di anno in anno (NB: MENO i costi pagati) grazie a una particolare tipologia di investimento (cd gestioni separate) potrebbero essere oggetto di futuri interventi di diversa regolamentazione. Questo perché stante la situazione di tassi di mercato da diverso tempo estremamente bassi e la necessità di contenere al massimo le possibili fondi di rischio per poter garantire la restituzione dei premi pagati, è diventato assai difficile per le compagnie assicurative ottenere un rendimento minimo sufficiente alla corresponsione di quanto contrattualmente concordato.
In attesa di chiarimenti su questo secondo fronte, consigliamo caldamente di porre la massima attenzione all’acquisto di polizze assicurative soprattutto se non appartenenti al ramo I.
Le sorprese potrebbero poi rivelarsi amare.
Fonti: Gooruf.com e Bluerating.com