Non solo Pil, Spread, Bund o Vix.

In questo tempo ridondante di analisi, numeri, previsioni che dalle Istituzioni vengono prodotte a getto continuo e interpretate dai politici come se fossero una tragedia greca, vorrei lanciare una piccola provocazione ai miei lettori.

Chi per lavoro deve occuparsi della gestione degli attivi di propri assistiti, deve quotidianamente utilizzare e analizzare diversi indici o parametri tecnici di riferimento. É ovvio e banale che fonti e dati debbano essere di assoluta serietà e affidabilità. Meno ovvio e banale che, ogni tanto, possa essere utile lasciarsi incuriosire da situazioni meno accademiche e porsi qualche domanda in merito.

Alcuni tra gli indicatori più tecnici sono ormai acquisti nel linguaggio comune e, almeno in parte, compresi anche dal grande pubblico. Termini come Pil, Bund, Spread, Bond fino al più tecnico Vix sono ormai oggetto di discussioni in tutte le possibili sedi; a volte in modo corretto e a volte oggetto di squallidi copia e incolla dalle tragiche conseguenze in termini di trasmissione di notizie e pareri penosamente sbagliati. Ma, almeno, si inizia a parlarne.

Questi indici servono sostanzialmente come supporto per elaborare, esclusivamente su dati storici e quindi non necessariamente ripetibili, previsioni su aspetti diversi e fondamentali legati all’economia.

Forse però non molti sanno che non tutto il lavoro viene svolto su indici molto tecnici o molto conosciuti, ma che le fonti di informazioni possono essere a volte diverse e apparentemente curiose.

Quanti sono al corrente ad esempio che esiste l’indice… dell’Hamburger Big Mac? Potrete trovare notizie qui e qui. Indice sicuramente poco conosciuto ma con una indubbia rilevanza tecnica.

Esiste infine, un’ultima possibilità di informazione per cercare di immaginare come “potrebbe girare il vento” che non si avvale di scienza e matematica, ma dell’osservazione di altri dati che afferiscono sicuramente più alla curiosità che alla tecnica. Nulla di scientifico. Solo qualche piccolo ragionamento e qualche semplice domanda nella marea di notizie che ogni giorno ci assale. Le risposte ammesso che ci siano, possono essere meno importanti del motivo che ci ha sollecitato la domanda stessa.

Ad esempio in questi giorni si sta discutendo con gran fervore sui tempi e modi del ritorno alla normalità dopo questa fase in cui la maggior parte degli abitanti della terra sono confinati in casa a causa del Coronavirus. Il tratto comune è soprattutto che il distanziamento sociale rimarrà forte nell’intensità e a lungo nel tempo con evidente danno per l’economia mondiale. Proprio di ieri la notizia che le discoteche in Italia non riapriranno prima di marzo 2021. Cioè, poco meno di un anno da questi giorni.

Oggi invece ricevo un’email da quella che credo sia la più grande azienda in Italia di vendita di biglietti on line per concerti, spettacoli teatrali o musei la cui lettura mi ha fatto trasalire. Basta infatti leggere le date, la possibile dimensione dei locali che ospiteranno i prossimi eventi e il fatto che si parli di tour mondiali per chiedersi come sia possibile. Sembrerebbe che in apparenza, organizzatori e artisti siano un gruppo di folli scommettitori su eventi che sembrerebbero semplicemente irrealizzabili. Distanziamento sociale al Forum di Assago? Concerti a partire dal 9 settembre 2020?

Non il Pil, non lo Spread, non il Bund e neanche il Big Mac Menu Index, ma sicuramente qualcosa su cui porsi qualche domanda. E da monitorare con curiosità nella sua, affatto scientifica, evoluzione la sera prima di andare a dormire.

Foto di pixabay.com

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