IL PROFILO DI RISCHIO
Il primo aspetto da verificare e rispettare nel tempo
Si tratta della parte più importante che caratterizza il rapporto tra cliente e professionista.
È anche la più delicata in quanto la parte tecnica deve essere inderogabilmente adattata a quella emozionale dell’investitore.

Per molti la verifica del profilo di rischio prevista dalla normativa MIFID in tutte le sue evoluzioni è un modulo da compilare rapidamente. Un fastidio.
Al contrario si tratta di un aspetto delicatissimo e fondamentale, perché permette di comprendere e valutare il livello di conoscenza specifica del cliente, ma anche e soprattutto di comprendere la sua capacità e la misura di sopportazione davanti alle possibili oscillazioni dei mercati.
Può anche accadere che, a fronte di una evidente ma comprensibile maggiore emotività, sia necessario effettuare scelte sub-ottimali rispetto ai desiderata e agli obiettivi richiesti. Questi infatti avrebbero ben poca rilevanza in caso di volatilità elevata.
Non un compito da banalizzare, ma un elemento caratterizzante e fondamentale della futura collaborazione professionale.
La profonda conoscenza dei propri assistiti insieme all’assenza delle necessità di vendere un prodotto più oneroso (semplicemente perché non esiste attività di vendita) offre la serenità che il profilo di rischio verrà sempre al primo posto tra le attenzioni e che sarà rispettato nel tempo com’è logico che sia.
RENDICONTAZIONE EFFICENTE
Fast food o slow food?
La quasi totalità dei rendiconti attualmente proposti sono realizzati secondo gli schemi imposti dalle direzioni commerciali delle banche. Sono quindi estremamente rigidi e non è mai possibile accedere, per chi lo desidera, a informazioni supplementari o più dettagliate di quelle presenti nei report.
Solitamente è preclusa la creazione e quindi l’analisi dei dati suddivisi per sotto-portafogli creati e gestiti secondo esigenze diverse, ma è permessa solo come portafoglio totale aggregato con evidenti limiti rispetto ai diversi obbiettivi da raggiungere e soddisfare.
Al contrario, il patrimonio principale, il risparmio per i nipoti, l’accumulo per l’acquisto di una casa, la protezione di una persona debole sono esempi di specifiche esigenze che meritano sotto-portafogli coerenti e quindi una specifica rendicontazione.

L’esperienza con i nostri assistiti ci ha portati a ritenere imprescindibile disporre di un servizio che sia estremamente flessibile e che non possa presentare aree di scopertura.
Nulla deve essere preconfezionato, ma al contrario deve essere possibile personalizzare livello e tipologia di rendiconto.
Semplicità e completezza di informazioni sono inoltre vincolanti.
Estremamente apprezzata da alcuni clienti è la possibilità di estrarre dati in formato elettronico che il cliente stesso potrà, per passione o specifico interesse, elaborare a livello personale.
Infine nella reportistica che utilizziamo non sono valutati solo gli attivi detenuti al momento dell’analisi, ma vengono rendicontate anche tutte le operazioni storiche oggetto della nostra attività anche ormai chiuse da tempo. I motivi sono due:
- Avere la corretta percezione della completa evoluzione del portafoglio, dalla data di inizio rapporto fino a quella di valutazione
- Permettere al cliente di valutare la storia del suo patrimonio anche se detenuto presso intermediari, banche, e in tempi diversi. Servizio che solitamente non viene offerto
Per questo e altri servizi ci avvaliamo della collaborazione con uno dei provider storici del mondo della consulenza finanziaria indipendente in Italia che ci fornisce un servizio estremamente affidabile.
Rendicontare per i nostri assistiti la memoria storica del loro portafoglio riteniamo sia un plus importante e loro ce ne hanno più volte dato conferma.